Presenterò il modello teorico di riferimento con cui lavoro che si chiama Analisi Transazionale.
Nasce in America e per volere del suo fondatore E. Berne usa termini semplici e concetti facilmente utilizzabili anche da chi non è un esperto di psicologia. Descrive il funzionamento delle persone sia sano che patologico e può essere utilizzato in ogni campo della vita. Non sarà ovviamente una presentazione esaustiva del modello, ho scelto di descrivere due concetti: gli stati dell’Io e il Copione.
La personalità in Analisi Transazionale
Gli stati dell'Io
Uno dei concetti fondamentali dell' Analisi Transazionale è il MODELLO DEGLI STATI DELL’IO.
Uno stato dell'Io è un insieme di comportamenti, pensieri ed emozioni attraverso cui si manifesta la nostra personalità in un dato momento. Ed è proprio tale maniera di reagire che darà vita a quelle transazioni, ovvero scambi di informazioni e di sentimenti, che sono oggetto di studio dell'A.T..
Secondo questo modello esistono tre stati dell'Io distinti, più semplicemente, tre modi di porsi nei confronti degli altri. Quando una persona reagisce in maniera razionale ad uno stimolo esterno utilizzando, cioè, tutte le capacità che ha a sua disposizione in modo adulto, si dice che si trova nello stato dell'Io Adulto.
Se invece reagisce in maniera paternalistica servendosi di comportamenti, pensieri e sentimenti copiati dai propri genitori o da figure genitoriali di riferimento, diciamo che si trova nello stato dell'Io Genitore.
Quando, infine, reagisce come faceva quando era bimbo o adolescente, diciamo che la persona si trova nello stato dell'Io Bambino.
Questi tre differenti stati dell'Io rappresentano la struttura della personalità di ogni persona e vengono convenzionalmente diagrammati come un insieme di tre cerchi l'uno al di sopra dell'altro. Essi sono presenti in ogni persona, a prescindere dalla sua età anagrafica, e sono attivati dal riascolto di registrazioni cerebrali di eventi accaduti in passato conferendo così alla personalità una struttura sana ed equilibrata.
Accanto al menzionato modello degli stati dell'Io troviamo versioni più dettagliate di tale modello che considerano gli stati dell'Io in termini di struttura o di funzione.
Il modello strutturale degli stati dell'Io si interessa del loro contenuto, mentre il modello funzionale si interessa del loro processo, più precisamente in che modo vengono da noi utilizzati.
Distinguere nettamente uno stato dell'Io dall'altro non è sempre possibile, così come non lo è passare di propria volontà da uno all'altro. In effetti, può accadere che uno di essi sia intimamente mescolato ad un altro oppure che una persona non riesca ad entrare o ad uscire fluidamente da un dato stato dell'Io.
Si verificheranno, pertanto, quei fenomeni psicologici che E. Berne ha definito CONTAMINAZIONE ED ESCLUSIONE.
Si ha contaminazione quando uno stato dell'Io "invade", per così dire, il territorio di un altro.
A): La contaminazione dell'Adulto da parte del Genitore implica che un individuo scambi erroneamente slogan genitoriali (peculiari) per una realtà.
Rientrano in questa casistica tutti quei pregiudizi e quelle credenze che, per troppo tempo nutriti e non contraddetti, hanno finito per venire considerati altrettante verità:
"I meridionali sono pigri"
"Meglio non fidarsi degli altri"
"Il padrone ti sfrutta" e così via.
B): Si ha contaminazione dell'Adulto da parte del Bambino quando un individuo fa affiorare alla propria coscienza convinzioni consolidatesi durante la Iª infanzia ad esempio: il timore che gli altri ridano alle sue spalle. La contaminazione del Bambino, tuttavia, investe una sfera più ampia, come il rimanere ancorato a quelle che Berne chiama Idee Fisse:
"Non sono fatto per imparare le lingue"
"Non riuscirò mai a smettere di fumare"
"Sono nato grasso" e così via.
C): La doppia contaminazione dell'Adulto, infine, chiama in causa contemporaneamente gli altri due stati dell'Io, nel senso che l'individuo ripropone uno slogan Genitoriale, cui si adegua tramite una credenza da Bambino e scambia entrambe queste cose per la realtà.
Per esempio:
(G) "E' dimostrato che le donne non pensano"
(B) "Alla larga dalle bimbe"
(A) "Meglio non fidarsi delle donne"
Con l'esclusione, invece, uno o due stati dell'Io dominano il comportamento di una persona. Questi stati dell'Io vengono definiti costanti o escludenti. In linea di massima, si può affermare quanto segue:
· Una persona con un Genitore costante affronterà il mondo unicamente attraverso un insieme di regole genitoriali, come capita ad esempio agli insegnanti, ai medici, infermieri, ecc., che tendono a fare prediche e a volte, a sconfinare nell'autoritarismo.
· L'Adulto costante, tende a mettere in secondo piano la propria emotività e a funzionare proprio come un calcolatore elettronico. Molti scienziati, soprattutto nel campo della ricerca e sperimentazione, hanno questo Adulto costante.
· Chiunque, infine, si trova nel Bambino costante penserà, si comporterà e sentirà sempre come se fosse ancora nell'infanzia. Riterrà, ad esempio, che sia suo compito specifico divertire la gente. Questa è una situazione peculiare a tutti coloro che operano nel mondo dello spettacolo.
Accade, tuttavia, che molti individui utilizzino fondamentalmente soltanto due dei loro stati dell'Io, escludendo il terzo.
· Coloro che escludono il Genitore tendono a rifiutare le regole già stabilite e preferiscono crearsene di nuove. Sono molto bravi a servirsi del loro Bambino creativo per afferrare al volo quanto avviene intorno a loro e ad adeguarvisi. Sono i cosiddetti «volponi» e possono essere: dei politici di razza, dei manager di successo, ma anche dei mafiosi di alto bordo.
· Coloro che escludono l'Adulto sono privi della capacità di esaminare oggettivamente la realtà. Dentro loro si svolge un continuo dialogo tra Genitore e Bambino, finalizzato all'esplicitazione di sentimenti e azioni che possono anche apparire bizzarri, in quanto spesso avulsi dalla realtà concreta. Di solito, questa esclusione è di tipo patologico e caratterizza, ad esempio, coloro che soffrono di Psicosi Maniaco-Depressiva, i quali
alternano periodi di sovreccitazione fanciullesca a periodi di oppressività genitoriale.
· Coloro che, infine, escludono il Bambino lo fanno prevalentemente a fini difensivi e, pertanto, tendono a cancellare i ricordi immagazzinati della propria infanzia e i sentimenti ad essi correlati. Si tratta dell'atteggiamento classico del «freddo calcolatore» o del «narcisista».
Il Copione
Con il concetto di copione introduciamo un nuovo e fondamentale aspetto dell'A.T. Esso indica un programma di vita inconscio costruito su una decisione presa durante l'infanzia, rinforzata dai genitori e giustificata dai successivi eventi, che culmina in una scelta decisiva. In A.T., il termine decisione va colto in una sua accezione particolare, più emotiva che razionale. Infatti, le decisioni di copione del bimbo non sono prese nel modo riflessivo e determinato che normalmente associamo alle decisioni prese dall'adulto, ma da un esame prevalentemente emotivo della realtà in cui il bimbo agisce. Perciò, sono importanti i primissimi anni di vita di un individuo e soprattutto le prime esperienze inconsapevoli che un neonato fa in rapporto agli altri per la costruzione iniziale del copione.
Durante il corso di vita di un individuo il copione determinerà in modo inconsapevole le sue scelte che potranno rivelarsi vincenti o perdenti e creargli sofferenza. L'Adulto, dovrà allora scegliere tra impuntarsi a realizzarlo, portandosi dietro la frustrazione di non aver dato continuazione alle proprie aspirazioni più genuine, o modificarlo con un po’ di rammarico di avere frustrato le aspettative riposte in lui dalle figure genitoriali che hanno contribuito a scriverlo.
La terapia con l’analisi transazionale permette alle persone di diventare competenti di se stessi e di cambiare quella decisione presa nell’infanzia che ha costruito il copione, per poter vivere una di vita più felice e soddisfacente.
Dott.ssa Sofia De Marco
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