Il lavoro dei volontari all'interno dei contesti di emergenza è una risorsa e un'opportunità per tutta la comunità.
Se penso all'azione di un volontario la prima parola che mi viene in mente è OPERATIVITA', qualcuno che è in grado di dirigere le proprie azioni verso una finalità precisa (agire un primo soccorso verso chi è in difficoltà) e con gesti sicuri.
Come si concilia questa modalità operativa e pragmatica con l'emotività?
Le emozioni non sono solo soverchianti e annebbianti come nel caso dell'angoscia o del terrore ma sono soprattutto un motore che muove ogni individuo in una certa direzione.
Come nasce un volontario se non da un'emozione attesa di gioia e soddisfazione nell'essere di aiuto al prossimo? La compassione verso il dolore altrui può essere uno dei motori emotivi che permette alle persone di avvicinarsi a coloro che soffrono piuttosto che allontanarsi da essi.
Goleman parla anche di intelligenza emotiva personale e relazionale; è fondamentale per un volontario che presta servizio a stretto contatto con gli altri avere un'intelligenza emotiva ben sviluppata: tra le competenze personali si elencano tre ambiti:
CONSAPEVOLEZZA DI SE'
PADRONANZA DI SE'
SAPERSI MOTIVARE
Le competenze dell'intelligenza relazionale sono relative a
EMPATIA
ABILITA' SOCIALI
Pagliaro definisce cruciale anche il coinvolgimento che pervade il volontario sia verso il contesto in cui si trova ad agire, verso i singoli che hanno bisogno di aiuto e verso i colleghi volontari del proprio team. L'emotività che pervade queste aree influenza immancabilmente le altre;
è quindi necessario che i volontari monitorino costantemente le loro emozioni verso queste tre categorie e sappiano riconoscere le emozioni che si trovano a vivere.
Il mancato riconoscimento delle emozioni è potenzialmente un problema per il volontario perché le emozioni negate prendono corpo e diventano agiti: viene a mancare la fase fondamentale del transito dell'emozione attraverso il pensiero consapevole che permette di ridimensionare il vissuto emotivo per dare spazio ad un'azione più utile al contesto, operativa, guidata dalle conoscenze: ovvero professionale.
--> Una strategia efficace al fine di elaborare le proprie emozioni è la rielaborazione narrativa, utile a rielaborare a posteriori l'impatto emotivo di un intervento, riconoscere i vissuti e i propri limiti per potersi proteggere ed operare in sicurezza.
Psicologa Psicoterapeuta Alessia Ribilotta
bibliografia:
"Le Emozioni dei soccorritori", Maria Teresa Fenoglio, Rivista di Psicologia dell'emergenza e dell'Assistenza Umanitaria; N.40, 2010.
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