L’esperienza universitaria si situa in un momento evolutivo molto delicato per l’individuo.
Se da una parte si cerca di sganciarsi dalla famiglia di origine, sentendosi sempre più vicini all’età adulta, dall’altra il bisogno del sostegno della propria famiglia aumenta. Ciò accade a causa dell’impegno che lo studio universitario richiede e per le caratteristiche che si riscontrano nell’organizzazione del corso scelto.
Gli studenti si trovano a progettare un ipotetico futuro che parte dalla scelta della facoltà e va ad anticipare sia aspetti di sé desiderati e attesi, sia aspetti di sé temuti (ai quali non si vorrebbe andare incontro).
Al fine di massimizzare le possibilità di riuscita, è necessaria una fase di esplorazione, che permette di farsi un’ idea, il più precisa possibile, delle sfide che si potrebbero presentare e di come queste potrebbero essere affrontate.
Tuttavia, l’impegno di uno studente universitario, non sempre viene assunto in seguito ad un’approfondita fase di esplorazione delle alternative e ad un' anticipazione degli scenari futuri. La spiegazione di ciò, dipende anche dell’ampia possibilità di scelta di corsi di laurea, che va ad aggiunge confusione e a rendere sempre più difficile "anticipare le parti di sé" che potrebbero entrare in gioco in questa esperienza.
Una scarsa anticipazione dei Sé attesi e dei Sé temuti, oltre a generare incertezza, apre anche alla possibilità di rimanere sorpresi da se stessi, non sempre positivamente, e a condurre le dimensioni stabili della propria identità ad esperienze che le mettono in crisi e che vanno ad invalidare aspetti di sé che si pensavano scontati. La conseguenza di ciò porta a non riconoscersi, a dubitare di se stessi e della propria immagine, creata in passato con fatica e che si pensava fosse immutabile.
L'esperienza universitaria, anche se apparentemente in continuità con le esperienze fatte nel corso delle scuole superiori, richiede un impegno diverso. Spesso viene investita di significati nuovi e più pervasivi rispetto all’immagine di sé, fungendo a volte da amplificatore nel caso in cui si incontrino degli ostacoli inattesi.
Ecco due esempi di come la propria immagine di sé e le diverse parti che, faticosamente si è arrivati a definire durante l’adolescenza, possono essere messe in discussione:
Studenti che hanno costruito un immagine di sé fondata sull’essere capaci e che riescono facilmente nello studio, potrebbero trovarsi a mettersi in discussione, nel caso si trovassero ad affrontare esami in cui non riescono a dare il rendimento sperato;
Chi si costruisce come persona autonoma, potrebbe ritrovarsi in difficoltà nello scoprire di aver bisogno di più aiuto di quanto immaginasse.
E’ importante, quindi
predisporsi ad imparare, non soltanto dalle materie che si affrontano a lezione ma anche su sé stessi;
essere pronti a integrare nuove soluzioni e nuove definizioni di sé così da accrescere la propria complessità interiore, anziché trovarsi a vivere la sensazione di aver perso una parte importante della propria identità.
Bisognerebbe fare in modo che queste esperienze, più o meno attese, non invadano le parti più intime e delicate ma che restino circoscritte in quella parte della propria identità che è ancora in cammino.
Come poter circoscrivere questa esperienza in "parti periferiche" della propria identità?
Purtroppo non esiste una formula uguale per tutti, tuttavia una soluzione potrebbe essere:
rimanere in contatto con se stessi,
rassicurarsi sul ruolo che si continua ad avere per le persone che si conoscono,
attingere alle proprie relazioni stabili per avere una conferma, soprattutto quando ci si sente persi e molto lontani da se stessi.
In questo modo si può mantenere un senso di continuità tra il sé passato e il sé presente, integrando in questo modo le esperienze alle quali si va incontro, senza rinunciare ad aspetti preziosi della propria identità.
Anche lo spazio che si apre nel supporto psicologico è uno strumento utile nel ritrovare il contatto con se stessi, permettendosi di leggere gli eventi sotto una lente diversa, che crea continuità e che va ad integrare nuovi aspetti di sé, permettendo in questo modo di essere tanto diversi quanto simili a se stessi.
Dott.ssa Alessia Ribilotta
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